Blur: il ritorno

Blur

La notizia non è proprio recentissima ma fa piacere annunciare la reunion dei Blur. Primo perchè sono sempre stati una piacevolissima alternativa alla lagnosa corazzata Oasis, secondo perchè ad ascoltare l’ultimo lavoro solista di Graham Coxon viene da chiedersi dove abbia smarrito la sua comprovata originalità compositiva. Benvenga dunque la riappacificazione con Damon Albarn, a 9 anni dall’ultima apparizione live in formazione originale e a 7 dalla rottura tra il cantante e il chitarrista anglo-tedesco.  Per adesso il tanto atteso ritorno della band britpop di Colchester si consumerà nel maxi evento del 2 – 3 luglio ad Hyde Park, Londra; non siamo in possesso di conferme ufficiali ma c’è chi è pronto a scommettere in un’apparizione al Glastonbury Festival di quest’anno e chissà, magari anche in un nuovo progetto in studio…

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2 thoughts on “Blur: il ritorno

  1. MusicBangs! ha detto:

    Mi riferisco proprio a “Spinning Top”. Personalmente l’impressione è che il salto da “Love Travels at Illegal Speed” o anche da “Happiness in Magazines” sia abbastanza abissale.. Ascoltandolo sembra di sentire un misto di Nick Drake e Cat Stevens, tutta roba suonata bene intendiamoci, ma stranamente carente a livello di ispirazione. Spero vivamente di ricredermi col tempo 😉

  2. Penny ha detto:

    “ad ascoltare l’ultimo lavoro solista di Graham Coxon viene da chiedersi dove abbia smarrito la sua comprovata originalità compositiva”:mmmm… ma ti stai riferendo a “Spinning Top” di quest’anno? Non ho ancora avuto modo di sentirlo bene questo ultimissimo, ma per quello che ha prodotto finora posso dire di non essere proprio d’accordo con la sua presunta smarrita originalità compositiva.
    L’album del 2006, “Love travels at illegal speed” è un lavoro assolutamente divertente, trasversale, spazia dai ritmi più veloci e punkeggianti alle ballate acustiche. Quel disco è favoloso e secondo me dimostra come i singoli artisti in gamba non hanno bisogno di un nome da copertina. L’ultimissimo lavoro è ancora da digerire, ma per quanto mi riguarda mi basta anche solo il precedente per poter dire che Graham ha tanto da dire anche senza i Blur (senza nulla togliere alla loro musica).

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